|
I Morroni
Con
questo nome gli abitanti del luogo designano i due mausolei che si ammirano
entro l'attuale villaggio, ma fuori l'antica cinta, e sul ciglio destro
della via romana, indicati nella pianta sotto il n° II . Ignoro in
onore di quali personaggi si elevassero. Di quelli si vede solo l'ossatura,
mentre il rivestimento ne è asportato, scomparso, adibitesene le
pietre, come si vuole, fin da circa il XVI secolo a ricoprire la facciata
della cattedrale di Pescina. Entrambi sono costruiti in opera cementizia
silicica a forte malta, la quale con decorso del tempo fece solidissima
presa, a diversi spianamenti battuti, di spessezza quasi uguale (circa
50 centimetri) ed in entrambi si osservano in ciascuno simmetricamente
disposti, varie morse quadrate di pietra dura, di circa 50 centimetri
di lato, incastrate nella muratura per collegare il rivestimento.
Il meglio conservato
dei detti mausolei è quello indicato in pianta sotto la lettera
B. Esso consiste in un dado a base quadrata col lato di m. 7,50 e della
altezza di m. 4,50 circa il cui basamento non si vede, nascosto forse
dal terreno, e la cui cornice, con severa eleganza, venne omessa.
Sul dado si innalza per circa sei metri una rotonda del diametro di circa
m. 7, la quale vi insiste su una base di cui si scorge distintamente lo
scheletro della modanatura, e finisce in una cupola, tuttora perfettamente
discernibile.
L'altro (a) che dista dal primo circa quattro metri, ha, come questo,
un dado di particolari proporzioni sul quale sorge una piramide a base
quadrata col lato di circa 7 metri, alta circa metri sei e la cui forma
è tuttora abbastanza chiaramente visibile per la inclinazione delle
faccie convergenti alla linea e tevoccinate in punta.
Questo monumento ha subito in epoca più recente dei gravissimi
guasti: cioè una caverna profonda circa n. 3.50, ed alta circa
m. 2,20 è stata scavata sulla faccia occidentale del dado e nella
soprapposta faccia della piramide, a circa la metà dell'altezza
di questa, è stato strappato uno degli strati della muratura, sicchè
quello superiore sporge in fuori, e minaccia di non sostenere il peso
degli strati che gli sono soprapposti.
Dalla"Relazione
sughi avanzi di Marruvio alla Commissione Conservatrice dei monumenti
di antichità e delle arti nella provincia de L’Aquila"
|
 |