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GLI EXSTRA-COMUNITARI


Sono esseri umani come noi,meglio di noi,peggio di noi,sono uomini che affrontano enormi sacrificì,sono esuli in terre stra niere, lontano dalla loro Patria,dalla loro casa pur codesta che sia, dai loro cari,dalle loro abitudini;sradicati dal loro ambiente come alberi da trapiantare, ma con radici appassite difficili ad attecchire in terre con climi diversi da quelle della propria origine.
Perché non li accogliamo come si dovrebbe? Addirittura non li sopportiamo, li trattiamo come se fossero diversi da noi.
Sono venuti, perché costretti da situazioni impossibili,dalla guerra, dalla fane,cercando di guadagnare gaalche spicciolo per sfamare i propri figli che vivono nella più squallida miseria, come del resto vivono i padri da noi,in cinque dieci persone in piccole stamberghe, in veri tuguri,e si arrabbattono in mille modi cercando lavoro non importa se sono i più uaili,per poter racimolare un gruzzoletto e spedirlo a casa.
Da tutto questo la nostra sensibilità è assente, anzi alcuni dicono che aiutare questa gente si ottiene l'effetto contrario, perché possono diventare approfittatori della bontà altrui.
Ma chi pensa queste cose non è il più cattivo degli uomini?
E gli uomini buoni chi sono? Forse quelli che con indifferenza, vedendo questo stato di cose non muovono un dito per andare loro incontro, refrattari a qualsiasi buona azione?
Non sanno o non vogliono capire che provengono da ambienti di versi, con educazione e usanze diverse dalle nostre,e se si comportano in maniera a noi strana,per loro è nella normalità.
Bisogna quindi capirli e dir loro che quel modo di vivereva uniformato ai tempi nuovi.Tornando a casa sicuramente ricorderanno i nostri consigli, come noi cerchiano di imitare,mettere in atto quel che di buono c'è nei paesi più progrediti.
Non dobbiamo dimenticare il nostro passato.
Molti connazionali emigrarono,a cavallo dell'ettocento e novecento,in paesi lontanissimi:Brasile,Argentina,Stati Uniti d'America.E negli ultimi anni cinquanta: in Germania,Erancia,Cìiada,Aastralia,nelle miniere del Belgio dove molti perirono,per il sostentamento delle proprie famiglie in assoluta povertà.
Quanti disagi,quante sofferenze!
E per questi immigrati,quanti rischi,quanti morti! Nelle traversate dei perigliosi mari,accatastati nelle stive di sgangherate navi o su gommoni, pilotati da mafiosi delinquenti contrabbandieri, ricolmi all'inverosimile di donne,neonati,bambini,scaricati come sacchi di rifiuti verso la riva.
Questi sono i più fortunati;quanti altri inabissati nelle profondità del nare, quanti, uomini,donne,bambini asfissiati nei cassoni di autotreni trasportati come merce umana coperta magari da merce di contrabbando.
Perché non essere comprensivi verso questo povero popolo disastrato da feroci guerre, costretto ad abbandonare il proprio paese per nutrire,in qualche nodo,i loro figli?
Certo ci sono quelli incattiviti da questo stato di cose.E' nostro dovere fare' qualcosa per aiutarli a redimersi ed aiutarli ad uscire da questo sbandamento.
Il contatto diretto tra popoli diversi c'insegna che possiamo diventare tutti più buoni,più civili,più solidali e più comprensivi.

Duilio De Vincentis
S.Benedetto, 2I/06/2000

 

 

 


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