Alla data dell'edizione di questo primo lavoro informatico ( accezione che non compare nel dizionario di Duiglje ) abbiamo voluto lasciare spazio all'ottimismo,credendo che ci saranno delle novità.
Sperando nella vena poetica del cantore dialettale per antonomasia mai doma o sopita vi invitiamo alla lettura delle "novità" man mano che verranno partorite.

 

La Speranza

AGLI SPOSI ROSITA E FRANCO


n

LA SPERANZA

Come si fa a leggerti dentro,
eppure l'anima ha gli occhi,
ma non sa leggersi.

Scruta in profondità,non ci riesce,
perché convive con l'accidia
portandola in sentieri sconosciuti,
impervi da condurla a sbandamento,
non fuori da pericolo imminente.

Bisogna reagir senza paura,
frustare quei pensier con violenza,
gettandoli al di là delle tue spalle.
Ma è difficoltoso fare questo!
Bisogna reagire con possanza,
strenuamente senz'alcun timore,
così certezza diventi la speranza.

12 aprile 2004

AGLI SPOSI ROSITA E FRANCO

S'ode un bel canto,un bel coro perfetto
qui in mezzo a noi,tra questo gioire,
s'ode? Non s'ode! Eppur questo petto
è tutto pieno di dolce sentire.

Guardando Voi,o miei cari Sposi,
guardando questo sì bianco vestito,
vedo dipinto gli affetti amorosi
che vi ha portati al più bel grande Rito.

Scoccò il suo dardo l'arciere Cupido
e vi trafisse,ma in modo incruento
or v'accompagna nell'ambìto nido
dove il gran tàlamo fuga il tormento.

Soltanto Egli,il dio dell'Amore,
colpisce il segno con l'arco fatato
e fa vibrare le corde del cuore
persino a chi non è innamorato.

Con grande afetto,con garbo s'inchina
Prende i suoi schiavi con mano sicura,
per un sentiero di rose cammina
e con dolcezza, con grazia con cura:

Vedete,dice,la bianca casetta
e intorno ad essa il grazioso giardino,
quell'uscio aperto,qualcosa che aspetta,
quel focolare piccino,piccino?

I due colombi,con gran meraviglia,
esclaman quasi più piano del fioco:
dolce dimora di nostra famiglia!
Oh! Se potessimo entrare in quel loco!

Chi furon quelli? Quel nobile cuore
di quella guida così sducente?
Di questa fiaba chi fu l'autore?
Sono gli sposi il bel quadro vivente.

Siete un bel quadro venuto stamani
per adornare la bianca casetta,
più che felici sarete domani,
perché una culla piccina v'aspetta,

dove la vita s'adagia sognando
i giorni lieti,le vostre carezze,
il vostro tenero amore, aspettando
i giochi,il trastullarla fanciullezza.

Sono i rampolli le gioie più belle
siano biondi,bruni o rubicondi
vederli insieme fratelli e sorelle
presi per mano a far girotondi.

Sarà il dono più bello che il cielo
a Voi darà,o miei cari sposi,
l 'essenza,il giubilar del vostro anélo,
accompagnati da giorni radiosi.

Zio Duilio
29 maggio 2004

 


inizio
-libri editi -parlato pulito - sposi -politica- amici - altre rime -immagini -giochi- nomi - prosa - novità
© 2004-2012 by Duilio De Vincentis- tutti i diritti delle immagini usate sono dei rispettivi titolari s.l.

 

Webdesigner:weball - curato e messo in rete da